Difficile pensare a questa impalpabile e finissima spezia, come ad uno straordinario rimedio contro l'invecchiamento cellulare, eppure l'alta concentrazione di carotenoidi (8% contro lo 0,008% della carota), costituisce un'ottima prevenzione, contro molte patologie: ateriosclerosi, cardiopatie, diabete, tumori, e altri tipi di degenerazione da invecchiamento.
Lo zafferano, prodotto in prevalenza in Persia, India, Spagna, Grecia e in alcune zone d'Italia tra le quali Cascia, è ricavato da un bellissimo fiore color viola purpureo, che si schiude a primavera, offrendo la meravigliosa vista di tre fili color rosso vivo, all'interno della sua corolla; ed è proprio da questi fili che si estrae la preziosa polvere, luce per le nostre tavole. Bisogna, però, fare molta attenzione a non confondere il vero zafferano, da quello che molto spesso ci viene venduto in pratiche bustine, ma che non possiede le proprietà benefiche, né il profumo intenso e caratteristico dello zafferano di buona qualità. Come riconoscerlo: innanzitutto, il colore dovrà essere di un rosso mattone molto intenso, e non, come spesso accade, rosso chiaro; in secondo luogo, la polvere dovrà essere uniforme, senza nessun elemento di colore contrastante; inoltre, dovrà avere un'umidità pari al 6/7 % al massimo, per evitare che ammuffisca.
Non resta , quindi, che colorare le nostre tavole, e impreziosirle, cedendo alla tentazione di insaporire molti dei nostri piatti tradizionali con questa spezia; primi piatti di verdure fresche, pesce, salse per insalate o arrosti, e persino il dolce, tutto avrà il colore della felicità; per secoli, infatti, lo zafferano, venne considerato, simbolo della serenità e della pace spirituale. Le vesti del Buddha morente e dei suoi seguaci, tinte con quest'oro benefico, erano simbolo della Memoria, luce eternamente viva nell'Anima del mondo.
Chiara Cinelli