Ad Ovest del paese di Pale dopo aver costeggiato l’omonimo monte, si segue una piccola strada in salita segnata con 14 stazioni della Via Crucis e si giunge all’Eremo di S. Maria di Giacobbe (525 metri s.l.m.), da cui si gode un panorama davvero unico.
L’eremo è stato costruito intorno al 1200 per venerare ‘Maria Jacobi’, che secondo la tradizione popolare fu una delle pie donne che dopo aver assistito alla passione di Gesù, si ritirò qui per penitenza .
Posizione e culto del Santuario
Nel primo tentativo di costruzione del Santuario di S. Maria Giacobbe si pensava ad una parte più bassa rispetto all'attuale posizione, mentre sarebbero stati gli architetti e i tecnici dell'epoca a volere il Santuario in alto. Si ricordano due processioni annue che avevano, come meta, il Santuario di S. Maria Giacobbe. I pellegrinaggi si svolgevano in maggio, occasione della festa della Santa e il giorno dell'Ascensione, data la posizione elevata del Santuario. Ancora oggi sono in atto le due processioni, quella del 25 maggio, da parte della collettività paesana di Pale e quella dell'Ascensione, da parte di tutte le collettività paesane della bassa valle dei Menotre. Il fine dei pellegrinaggi è quello di venerare i propri antenati. Nella cultura montana il culto dei morti è infatti particolarmente sentito.
In questo Santuario sono seppelliti i morti del paese di Pale, proprio sotto uno scoglio all'inizio dei luogo sacro.
Per accedere al Santuario bisogna purificarsi e la purificazione può avvenire o attraversando un corso d'acqua (molti santuari infatti sono posti vicino ad un corso d'acqua), o salendo una ripida salita a piedi scalzi; il cammino serve a purificare lo spirito prima di arrivare al Santuario.
Prima di iniziare il cammino, i fedeli utilizzano come segno che allontani gli influssi malefici, un'impronta di tacco scavata nella roccia all'inizio del sentiero, probabilmente resto di centuriazione, ma per i fedeli l'impronta lasciata dalla stessa S. Maria Giacobbe.
La chiesa ed i suoi affreschi
La chiesa, di piccole dimensioni, è stata restaurata nel 1712, come si legge in una piastrella di sasso antistante la facciata. L'interno presenta numerosi affreschi che possiamo distinguere in pitture votive (ex voto) e pitture ornamentali. La volta è ricavata direttamente nella roccia ed è stata affrescata da un maestro che si rifà alla scuola senese, la figura che vi domina è quella dei Cristo benedicente. Alla destra dell'ingresso troviamo invece un grande affresco che riproduce la nascita di Gesù.
Nella parete opposta, di fronte alla Natività, troviamo l'affresco che riproduce la morte della Vergine, forse di un pittore molto noto nella nostra zona, Cola di Petrucciolo, che proveniva da Orvieto ed era uno dei seguaci di Giotto. Sempre sulla stessa parete, troviamo una Madonna in trono, somigliante alla Madonna delle Grazie di Foligno; è detta anche Madonna della cintura. Gli affreschi più antichi si trovano dietro l'altare, sulla roccia dei monte; si tratta di tre figure che risalgono al 1200-1300 e rappresentano S. Maria Giacobbe, S. Lucia e la Madonna in trono, quest'ultima probabilmente è stata eseguita all'inizio dei secolo XIV.
Sulla parete d'ingresso troviamo S. Cristoforo, al di sotto S. Sebastiano fra due sante. A fianco l'affresco più misterioso dei santuario, il Santo Volto di Lucca, eseguito certamente prima dei 1392. Dal Santuario sono state asportate di recente due opere d'arte, che attualmente si trovano nella chiesa parrocchiale di S. Biagio a Pale, in seguito ai furti che hanno interessato la Madonna lignea (sec. XIII?), l'argenteria della Chiesa e gli ex voto su tavoletta.
Si tratta appunto della Madonna lignea e della paia d'altare raffigurante S. Maria Giacobbe, datata 1507 e firmata da Lattanzio, figlio di Niccolò di Liberatore, detto l'Alunno.
L’eremita di Pale
Il Santuario oggi è custodito dall'Istituto dei Santesato, mentre nel passato veniva custodito da un eremita. I primi ricordi relativi agli eremiti di Pale risalgono al '500, l'ultimo eremita è morto nel 1963. La casa dell'eremita unita al Santuario dispone di un pozzo e di un orto e ciò per soddisfare le due necessità fondamentali dell'eremita stesso: la preghiera nel Santuario e il lavoro manuale nell'orto. La figura dell'eremita è molto importante perché egli rappresenta l'intermediario tra il Santuario e la comunità paesana. Nella casa dell'eremita si trovano alcuni ex voto recenti, quelli più antichi sono stati rubati o portati altrove in luogo più sicuro. Il Santuario riacquistò molta importanza durante le guerre mondiali, quando i pellegrinaggi erano più frequenti a causa della continua minaccia di morte o comunque di pericolo a causa della guerra.
I visitatori di questo straordinario posto possono sostare lungo le rive del Menotre approfittando dell’Holtel Ristorante Guesia Ponte S. Lucia Foligno
Tel (+39) 0742.311.515 Fax (+39) 0742.660.216