Il Castello di Montegabbione
Il Castello di Montegabbione, deve considerarsi il primo nucleo di Montegabbione (intorno all'anno 1000). Tale costruzione denota lavori di rifacimento che ne hanno alterato le strutture originarie, come si vede dai muri esterni che recano tracce di finestre aperte e chiuse variamente.
Da notare architravi di finestre e porte in pietra morta di Montarale, i resti di supporto di un balcone d'angolo guardante verso la Toscana, ed il calatoio (specie di condotto murale.esterno) che, probabilmente, era un passaggio supplementare di sicurezza verso la macchia.
I lavori di restauro hanno rimesso parzialmente in evidenza anche una specie di cortile interno del castello. Al castello si affiancano costruzioni, (oggi completamente rinnovate), che sono da considerarsi il suo naturale prolungamento, quali le case Vergari, Saravalle e il blocco che comprende l'attuale Municipio e le case tra le quali quella Frasconi che è prospiciente la piazzetta della torre e dove si puo osservare un finestrone ed un portale che, probabilmente, sono di epoca tardiva (1700).
Il Castello di Castel di Fiori
Nel 1350 sicuramente già esisteva il Castello di Castel di Fiori, e segnava i confini del territorio orvietano. Non doveva però costituire una buona "guardia" se i Signori di Orvieto nello stesso anno decisero di muovergli contro.
Nel 1380 il castello fu oggetto di contesa tra i Montemarte e i Monaldeschi della Vipera da una parte e i Cervara dall'altra. Ma solo sette anni dopo il castello subì un parziale diroccamento a seguito di una guerra tra i Signori di Orvieto. Dodici anni dopo la storia si è ripetuta con danni più gravi sia per il castello che per la torre.
Il Castello di Montegiove
Per stabilire il tempo dell'erezione del Castello di Montegiove, dobbiamo rifarci alla divisione di molti beni e castelli, tra i quali il castello e i beni di Parrano, fatta dal conte Bernardino con i suoi nipoti, nel 1280, con atto in Parrano ai rogiti di Rinaldo di ser. Fontano.
Compiuta la divisione suddetta, i proprietari furono distintamente allibrati, dodici anni dopo, dal Catasto di Orvieto del 1292. Ebbene, dall'allibramento catastale, risulta che soltanto nel ramo di Nerio, che era il più ricco dei fratelli, s'incontra la proprietà montegiovese e il titolo comitale; tanto che il suo unico figlio Binolo nei pubblici atti, viene chiamato "comes de monti lovi" - conte di Montegiove.
Stando così le cose, ne segue che soltanto Nerio o Binolo possono essere gli autori del castello. E' da scartarsi Binolo, in quanto è suo padre Nerio che nel 1282 domanda ed ottiene dal vescovo di Orvieto di costruire un oratorio "nella tenuta del castello di Montegiove".
Il castello perciò nel 1282, era già costruito. Siamo legittimati, dunque di stabilire, almeno un anno prima, nel 1281, la sua costruzione; come siamo in dovere di attribuire al conte Nerio di Bulgaruccio la paternità della costruzione. Del resto dopo la divisione dei beni la costruzione di un castello s'imponeva per la difesa del feudo contro le prepotenze dei signorotti vicini e contro le invasioni dei più potenti sia italiani che stranieri.
E sorse con tutte le regole fortìlizie: massiccio e superbo, con mura, cassero, torri, fossato, ponti; un blocco imponente di pietra, fondato sulla roccia, fasciato di edera, di querce, di castagni e una fitta sterpaglia, con un sentiero di accesso. Un ampio fabbricato in forma ovoidale in pietra viva e filaretto, con un'unica porta aperta, di cui rimangono le tracce, con la torre quadrata nel mezzo dei cassero. Un uomo dall'abito di penitenza, dall'aspetto severo sta sulla porta, l'occhio fisso ad altro edificio non lontano. E' il conte Nerio di Bulgaruccio primo conte di Montegiove.
La Torre Castello di Montegiove
La Torre di Montegabbione risale probabilmente al sec. XV. Essa è di chiara impostazione architettonica militare; ha il basamento a tronco di piramide; è costruita con pietra viva martellinata e squadrata, con strette feritoie.
Sul culmine della torre, una serie di merli isolati sembrano rivelare l'esistenza di un frontone aggettante ora scomparso. Tuttavia l'altezza e la merlatura della torre non sono probabilmente quelle originali, poiché rivelano un restauro eseguito ai primi dei '900.
La malta usata per la sua costruzione risulta durissima, a prova di scalpello, non soltanto per il normale processo chimico di disidratazione della calce viva, ma anche perché questa era impastata con una qualità di pozzolana arenaria altamente coibente, e la cui cava doveva trovarsi verso il Pian di Faiolo (da non confondersi però con quella arenaria gialla sfruttata e abbandonata in epoca più recente).
La Torre di Castel di Fiori
La Torre di Castel di Fiori fa parte del complesso del castello, e risale ai primi dei 1200. Essa, per la posizione ai confini dei territorio orvietano, sorse e venne utilizzata come torre di avvistamento.
Seguì le sorti del castello, rimanendo gravemente danneggiata sul finire del 1300.
Un tentativo di restauro fu effettuato intorno al 1930, mentre un rstauro più serio è stato effettuato sul finire del secondo millennio.
Informazioni tratte dal sito del Comune di Montegabbione http://www.comune.montegabbione.tr.it