Corciano nato come insediamento etrusco, come testimonia una necropoli etrusca nelle vicinanze, Corciano diventa libero comune nel 1240, prima alleato, poi controllato dalla vicina Perugia. Il suo nucleo fortificato si organizza intorno alla torre del castello in modo circolare con un dedalo di viuzze condizionate nel loro andamento dai dislivelli del terreno.
Il paese, ancora cinto per la sua quasi totalità dalle mura, è stato amorevolmente restaurato, conservando intatto l’ambiente suggestivo medievale.
Merita senz'altro, una passeggiata attraverso il borgo, ingentilito da vasi di fiori sulle facciate e le scalette delle case. In agosto vi si tiene l’Agosto Corcianese, ormai divenuto Corciano Festival, rassegna d’arte e d’artigianato e di manifestazioni collaterali (Corteo storico del Gonfalone)di lunga e consolidata tradizione e di grande richiamo, che utilizza e sfrutta fondi, cantine, cortili e qualsiasi altro ambiente possibile per l’esposizione delle opere. In Dicembre invece, il borgo diventa lo scenario per "Corciano, a Natale diventa un presepe".
Arrivando al paese in cima alla collina, ci si trova di fronte Porta S. Maria (o Arco della Vittoria), l’unica delle sue due porte ancora esistente, del XV sec. con il suo possente torrione difensivo a lato. Proseguendo lungo il bordo esterno del borgo si arriva al parcheggio, dove è consigliabile lasciare l'auto.
Girando ancora intorno al borgo, ci si immette all’altezza della fu Porta S. Francesco, di fronte alla Chiesa di San Francesco. La chiesa di linee gotiche, del 1223, richiama con la sua facciata in pietra bianca e rosa le architetture assisane. L’interno, a navata unica, conserva affreschi di scuola umbro-senese del XIV e XV sec., oltre ad un Crocefisso del ‘500, una tela del Bandiera, una tavola del Caporali e la statua di S. Bernardino dell’Orsini. Il pavimento è cosparso di lapidi tombali con pregevoli stemmi delle famiglie gentilizie corcianesi.
Lungo la via principale del borgo, Corso Cardinale Rotelli, si trova il Palazzo Municipale, ex residenza dei Duchi della Corgna (XVI sec.), con all’interno pregevoli decorazioni dei fratelli Zuccari nella Sala del Consiglio.
Proseguendo verso Piazza Coragino, si incontra sulla destra il Palazzo del Capitano del Popolo (o del Contado), residenza del rappresentante della dominante Perugia del XV sec., con facciata in pietra e cotto di gusto rinascimentale. Accanto si alza il Palazzo dei Priori e della Mercanzia con quattro archi ogivali (di cui tre oggi tamponati), sede tradizionale del mercato, e al piano superiore la sala di udienza. In Piazza Coragino si può ammirare un bel pozzo circolare recante lo stemma del comune (XVI sec.).
La Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta, con il suo campanile isolato, verso l’Arco della Vittoria ogivale e la successiva Porta S. Maria, è di impianto gotico, ma radicalmente trasformata in forme neo-classiche nel 1870. Vi si conserva l’Assunzione di Maria del Perugino (1513) ed il Gonfalone della Peste di Benedetto Bonfigli del 1472 che riproduce in basso il bel castello murato di Corciano.
Proseguendo ancora si incontra la Chiesetta di S. Cristoforo, eretta nel 1537 sul luogo e con i resti di un sacello etrusco, e che ospita una Raccolta di Arte Sacra. L’edificio adiacente è stato adibito a Museo della Casa Contadina che riproduce la tipica abitazione corcianese del periodo pre-industriale con oggetti domestici e di lavoro autentici.
Nelle immediate vicinanze di Corciano, sulla sommità di una collinetta, sorge il Castello di Pieve del Vescovo, di struttura imponente protetto ai lati da quattro torri. Il Castello, di pianta quadrata con quattro torrioni agli angoli, fu eretto nel XIV sec. in posizione dominante sulla valle del Caina. Chiamato allora Pieve di S. Giovanni, vi celebrò le sue sontuose nozze il capitano di ventura Biordo Michelotti. Nel XVI sec. fu ristrutturato da Galeazzo Alessi per conto del Cardinale Fulvio della Corgna trasformandolo in residenza gentilizia, dove i vescovi di Perugia trascorsero i loro periodi di vacanza estiva. In stato di abbandono dall’inizio del secolo, poco è rimasto degli interni con sale affrescate dagli fratelli Zuccari e, per l’avanzato stato di degrado, non è più accessibile. Riutilizzando in parte le pertinenze agricole del XV e XVII sec. è sorto un moderno centro congressuale di fronte al castello.