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Lunedi 18 Novembre 2024
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Nocera

Visita del Centro Storico


Veduta dall'alto Nocera Umbra, centro di origine umbra (Noukria) del VI sec. a. C., divenne poi municipio romano con il nome di Nuceria Camellaria, conosciuta allora come costruttrice di vasi di legno, come ci riferisce Strabone. Nel 410 i Visigoti la distrussero e gli abitanti si rifugiarono sul colle, dove si trova l’attuale centro storico. Con la diffusione del cristrianesimo, nel V sec.fu elevata a Diocesi. I Longobardi la occuparono e, nel 571 ne fecero un’Arimannia, poi un Castaldato, infine nel IX sec. una Contea del Ducato di Spoleto. Nel 1160, con l’aiuto del vescovo Anselmo, e in opposizione allo strapotere del conte si fondò in libero comune, che durò però solamente fino al 1202, quando venne sottomessa a Perugia. Nel 1248, durante le lotte tra la guelfa Perugia e la ghibellina Foligno, Federico II la distrusse. Nocera approfittò per circondarsi di nuove mura ed assumere l’aspetto attualmente conservato. Successivamente, dal 1392 al 1439 fu un vicariato dei Trinci di Foligno, dopodiché passo sotto lo Stato Pontificio, che rafforzò le istituzioni ecclesiastiche ed in particolare il potere vescovile, come dimostrato dall’assenza dei soliti palazzi medievali delle magistrature cittadine tipiche delle altre città umbre.

il Duomo Entrando nel centro storico di Nocera dalla Porta Vecchia, per il Corso Vittorio Emanuele si sale la ripida collina verso il centro, mentre subito dopo la porta a destra si sviluppano gli originali Portici di S. Filippo, una lunga via coperta a ridosso delle mura cittadine, sopraelevate a fini residenziali, con opportune aperture regolari nel muro di cinta, tanto da ottenere un lungo porticato che porta fino alla Chiesa di S. Filippo Neri, realizzata nel secolo scorso (1886) da Luigi Poletti, un interessante esempio neogotico con fusione di stili romanico, gotico e bizantino; all’altare maggiore, pala di Francesco Grandi raffigurante la Morte di S. Filippo con apparizione della Madonna.

Proseguendo, si arriva alla Palombara, torre di avvistamento bizantina, che testimonia l’importanza della città in quel periodo. Tagliando a mezza costa verso il Corso, si riprende la salita fino alla Piazza Caprera, dove si affaccia la fiancata della Chiesa di S. Francesco, costruita nel 1336, dopo che il convento dei francescani fuori Porta del Mercato fosse stato distrutto da Federico II.

La Cappella del Palazzo dei Priori fu successivamente ampliata e sopraelevata alla fine del XV, quando i poteri cittadini si trasferirono nella Rocca. Alle due fasi della costruzione si riferiscono i due portali di diverse dimensioni e fattura sulla facciata laterale della chiesa. L’interno a navata unica è caratterizzata da grandi archi ogivali traversali che ripetono con qualche anno di ritardo un motivo frequente del ‘300 umbro. La piccola abside, coperta da una volta a spicchi, fa evidentemente parte dell’edificio precedente. La chiesa è adibita a museo e contiene, dopo un restauro che ha recuperato parte della decorazione a fresco del XV sec., attribuita a Matteo da Gualdo, la Pinacoteca, che raccoglie molte opere provenienti in gran parte dal Duomo, completando l’arredo originale. Spiccano un altare in pietra del XIII sec., un crocifisso ligneo di stile francescano (seconda metà del XIII sec.), un polittico, Natività di Gesù, di Nicolò Alunno (1483), una tavola di Matteo da Gualdo e dipinti di Giulio Cesare Angeli, Ercole Ramazzani e Pierino Cesarei. Vi si trova anche i resti del monumento funerario del Vescovo Varino Favorino del XVI sec. con una statua del Vescovo della bottega di Rocco da Vicenza. Del periodo romano sono esposti delle epigrafi ed un mosaico di notevoli dimensioni.

Da qui si sale ulteriormente per Via S. Rinaldo, dove si trova nella ex-chiesa di S. Maria la Biblioteca Piervissani, ricca di 35.000 volumi con legature antiche e corali miniati.

la Torre Sull’alto del colle l’ingresso laterale al Duomo di S. Maria Assunta segna la conclusione del percorso. L’alto e stretto portale romanico è decorato con spallette modanate ed una fascia a motivi vegetali nell’archivollto, coronato da una semplice cornice dentata. L’interno rinnovato ampliamente nel 1448 subì ulteriori rifacimenti nel XVIII secolo, assumendo forme barocche. Interessante il pavimento maiolicato della sacrestia e, in una cappella le tele di Giulio Cesare Angeli (1600), autore anche degli affreschi dell’arco d’ingresso(1619).
La facciata, ricostruita nel 1926, si affaccia sullo stretto passaggio fra il Duomo e la possente torre del XI sec., detto il Campanaccio, l’unico resto della precedente Rocca, sorto a simbolo della distruzione dell’ultimo terribile terremoto del 1997, che l’ha seriamente danneggiato. Dai terrazzamenti attigui si gode una bella vista sulla sottostante Valtopina.

Tornati in Piazza Caprera, si riscende per Via Pontani, dove sulla destra, si incontra la Chiesa di S. Giovanni Battista, inserita nel complesso del Monastero di S. Chiara. Il bel portale gotico da accesso ad un interno con tre altari barocchi in legno dorato, una notevole cantoria in stile veneziano e tre tele di Carlo Maratta, tra cui Natività della Vergine, parzialmente ridipinta. Nel monastero sono ancora in uso antichi telai per la tessitura delle stoffe utilizzate per il saio delle monache.

Nel territorio di Norcia, nel 1898, fu scoperta la Necropoli del Portone (in località Pettinara-Casale Lozzi), con 166 tombe longobarde databili dalla fine del sec. VI alla metà del VII, riportando alla luce reperti di eccezionale valore: armi, oreficeria, ceramiche, recipienti in rame, bronzo e avorio e una pisside di avorio con raffigurazioni in rilievo, che sono attualmente conservati nel Museo dell’Alto Medioevo a Roma.

Altopiano di Colle Croce Colle Croce, a 870 m, l’altopiano che insieme a quello di Annifo e di Colfiorito forma un sistema unico nell’Appennino.

Dal Piano di Colle Croce (700 m) alla vetta del Monte Pennino (1571 m), antico santuario dedicato al dio Giove Pennino, a fine Giugno si corre la corsa automobilistica in salita Nido dell’Aquila, che include anche 9,5 km di strada sterrata.

il Palio dei Quartieri prima domenica di settembre si ripropone invece la rievocazione della Cavalcata di Satriano, il folto gruppo di cavalieri di Assisi in costume d’epoca che ripercorrono l’ultimo viaggio di S. Francesco morente, accompagnato dal romitorio di Bagnara alla sua città natale.

Tra il primo mercoledì e la prima domenica di agosto, si svolge il Palio dei Quartieri. In questi giorni il comune si divide in due parti: Borgo S. Martino e Borgo Santa Croce.

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