Tra i monumenti da visitare la Chiesa di San Francesco, Palazzo Farrattini, la Loggia del banditore, Palazzo Petrignani, Palazzo Nacci, la Cattedrale, la Torre Campanaria, la Chiesa di S. Agostino e il Teatro ad Operina.
Chiesa di San Francesco:
già nota con il titolo dei S.S. Filippo e Giacomo, risale al 1401. L'esterno si presenta nella sua veste tardo romano, con influssi gotici, sopratutto lungo i lati e nella parete absidale; nella chiesa il monumento più rappresentativo è la Cappella gentilizia della famiglia Geraldini, del maestro comancino Antonio Pini. Il campanile, crollato in seguito al terremoto del 1915, fu ricostruito nel 1932 su progetto dell'ingegnere Gioacchino Santori. L'interno con le sue linee vagamente barocche è stato ricostruito nella seconda metà del sec. XVIII.
Palazzo Farrattini di Antonio da Sangallo il Giovane: l'edificio fu costruito tra il 1520 e il 1525; la facciata di cinque assi, sulla via Farrattini (già Porcelli), è di mirabile armonia, tanto da fare di quest'opera minore uno dei capolavori del Sangallo della prima maniera. La pianta dell'edificio, salvo una piccola sporgenza della scala, è molto regolare. Al suo interno completato da un ricco ed autentico arredo, una tavolo ad olio di Taddeo Zucchari rappresentante "La Vergine con Bambino, S.Pietro e S.Bartolomeo" (sec.XVI); il soffitto a cassettoni ospita al centro un ligneo stemma familiare.
Loggia del banditore:
ubicata in piazza Marconi,è una tribuna tipicamente medioevale, da cui venivano proclamati gli editti comunali. Nella parte alta della Loggia si trova un bellissimo orologio settecentesco. All'altezza del primo pianerottolo della scala della Loggia c'è una colonna sormontata da un capitello dorico fatta erigere dal Comune nel 1479 in onore di Stefano Colonna.
Palazzo Petrignani:
L'edificio fu eretto nella seconda metà del secolo XVI nello stile rinascimentale, a spese del Vescovo Fantino Petrignani (Di Tommaso). Presenta cornicioni e finestre costituiti da cornici di marmo ad ovuli e dentelli, provenienti da un antico edificio. Il piano nobile di ricevimento e di rappresentanza, formato dalla scala dello Zodiaco, dalla sala Rossa e vari altri ambienti, ha le volte decorate a tempera, opera in gran parte della scuola degli Zuccari.
Palazzo Nacci:
Risalente al 1400, la facciata è divisa da due linee marcapiano, una con motivi di ovuli di origine romana, l'altra dentellata. Conserva un bellissimo portale con stipiti scolpiti, un cortile ed una loggia ornata da colonne corinzie.
La Cattedrale:
Si trova nel punto più alto della città. In origine era un edificio di struttura romanica. Distrutto in seguito ad un incendio, fu ricostruito nella seconda metà del secolo XVII secondo i canoni architettonici dell'epoca. L'interno della Chiesa a croce latina, è decorato con affreschi di Luigi Fontana, noto pittore dell'800. Nella chiesa sono custoditi due stendardi navali turchi, donati dal francescano Frate Serafino alla S. Firmina, patrona della città di Amelia, ex voto per la vittoria riportata dalla flotta pontificia, in una battaglia contro i turchi (forse la battaglia di Candia del 1665).
Torre Campanaria:
situata anch'essa nella parte più alta della città, vicino alla Cattedrale, fu costruita in epoche diverse. Infatti presenta una iscrizione con una data "ML" (1050), ma la base dodecagona è precedente. La torre, dell'altezza di mt. 30,20 e perimetro di base di mt. 31,40 , parte da un basamento più ampio formato da massi molto voluminosi; in basso sono collocati i pezzi più eloquenti: una meridiana, una treccia bizantina, un fregio romano.
Chiesa di S. Agostino:
già S. Pancrazio o S. Maria dell'Olmo, romano-gotica del 1300, fu fatta ricostruire da Angelo I Petrignani, il cui stemma si trova alla base del rosone, nell'anno 1477. L'interno è stato totalmente ricostruito in forme tardo barocche (1700). Ha un grande portale con stipiti ornati da colonnine e una interessante lunetta di scuola senese.
Teatro ad Operina:
Risalente al 1782, ha una pianta a ferro di cavallo con tre ordini di palchi oltre alla platea ed il loggione; sul palcoscenico sono tutt'ora in uso due artistici sipari, unodei quali del Bruschi, ricorda l'assedio di Amelia da parte di Federico Barbarossa.